I medici legali delle Ausl dicono no alla delega degli accertamenti sanitari all’Inps
27/10/11 – Sono stati ascoltati in audizione alla Pisana tutti i responsabili della Medicina legale delle Ausl del Lazio (assente solo quello della Ausl di Frosinone), per rappresentare alla presidente della commissione Sanità, Alessandra Mandarelli (LP) e a tutti i componenti presenti – Giulia Rodano (Idv) Enzo Foschi (Pd) e Franco Dalia (Pd) – i disservizi causati dall’introduzione della legge 102/2009 che prevede la possibilità di stipulare una convenzione tra la Regione Lazio e l’Inps, per il passaggio degli accertamenti sanitari nell’ambito della Invalidità Civile.
Nel documento presentato i dirigenti delle Ausl sostengono che “le accuse dai vertici dell’Inps alla dubitata capacità valutativa dei medici Ausl hanno il chiaro intento di ottenere dalla Regione Lazio la delega per avocare a sé le competenze sanitarie in ambito di Invalidità Civile, al fine di fare cassa e non giustizia”. E il dottor Domenico Lo Vecchio, dirigente Medico-Legale Ausl Rm/G ne illustra gli effetti: “I disservizi partono dal sistema informatico non funzionale, produttivo di un verbale scarsamente intellegibile su calendarizzazioni non cronologiche, anche per pazienti neoplastici. Inviti bizzarri e fuorvianti anche per modalità geografica che non prevedendo il Cap, spesso spedisce le pratiche del Lazio ad Alghero, solo perché l’interessato è residente in via Alghero a Roma. Imposizioni di verifiche anche all’operato dei propri stessi medici e sulle rivedibilità, invece chiaramente attribuite alle commissioni Asl. Artati ritardi nei procedimenti con verbali ancora non pervenuti ai titolari di diritto a distanza di oltre dieci mesi dalla visita e giacenza di oltre 14.000 pratiche nelle sedi Inps. Un meccanismo che tende a delegare non solo la parte amministrativa ma anche quelle competenze che da sempre sono dei medici legali delle Asl. Nessuno ha fatto rilevare la differenza tra assistenza e la competenza specifica dell’Inps in previdenza, garantita sulla base contributiva”.
“Come opposizione – ha dichiarato Giulia Rodano – ci impegneremo a coinvolgere la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale. Nel frattempo occorre un incontro con l’Inps per rivedere i termini della convenzione e l’impianto delle deleghe”. Dello stesso avviso il consigliere Franco Dalia che ha aggiunto: “l’Inps con questa operazione intende avere il controllo politico della spesa, e qui si pone un problema etico della questione, dove le fasce deboli vengono messe nel tritacarne burocratico”.
“La competenza della materia – ha chiarito la presidente Alessandra Mandarelli – è di tre assessorati: Servizi sociali, Sanità e Lavoro, mi impegnerò ad inviare una dettagliata relazione con i dati che mi saranno forniti. Il passaggio successivo sarà chiedere un incontro con l’Inps, sperando che si possa uscire dallo stato di confusione a vantaggio dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli”.