Consiglio regionale approva le modifiche al piano casa
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha approvato con 37 voti a favore e uno contrario la proposta di legge che modifica il cosiddetto “piano casa”. L’opposizione ha abbandonato l’aula per protesta, con l’eccezione del consigliere Rocco Berardo (Lista Bonino).
Le nuove norme, aveva spiegato l’assessore all’Urbanistica Luciano Ciocchetti, sono state concordate con il governo, dopo l’impugnazione di parte della legge di fronte alla Corte costituzionale.
La votazione è arrivata dopo tre giornate di discussione. Mentre si stavano votando gli emendamenti, la Giunta regionale ne ha presentato uno sostitutivo dell’intero testo, facendo decadere tutti gli emendamenti depositati. L’opposizione, con gli interventi di Esterino Montino (Pd), Claudio Moscardelli (Pd), Marco Di Stefano (Pd), Luigi Nieri (Sel), Rocco Berardo (Lista Bonino), Fabio Nobile (Fds), Claudio Bucci (Idv), Angelo Bonelli (Verdi), Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino), Filiberto Zaratti (Sel), Annamaria Tedeschi (Idv), Giuseppe Celli (Lista civica), Luciano Romanzi (Ps) ha duramente protestato parlando di “delegittimazione del Consiglio regionale”, di “sospensione della democrazia”, di “maggioranza prepotente, che cerca di mascherare le tensioni interne”. Il consigliere Rodolfo Gigli (Udc) si è dissociato dalla procedura adottata dalla Giunta e non ha partecipato alla seduta.
Nella sua replica l’assessore Luciano Ciocchetti ha ricordato che “la democrazia ha due facce: quella del dibattito, ma anche quella delle decisioni. Va trovato un equilibrio. Questo provvedimento andava approvato con urgenza. Avevamo un impegno assunto con il ministero degli Affari regionali, di votare entro la fine di luglio, per evitare il giudizio della Corte costituzionale. Questa è l’urgenza, non della Giunta, ma di tutto il Consiglio regionale. Di fronte a oltre 445 emendamenti presentati complessivamente, abbiamo scelto di seguire questa strada, per rispettare gli impegni presi”.
La maggioranza ha difeso questa scelta. Angelo Miele (Lista Polverini) e Francesco Storace (La Destra) hanno spiegato che “si tratta di un argomento molto sentito, di una legge importante, che aveva bisogno di precisazioni” e hanno manifestato soddisfazione per “il lavoro svolto dalla Giunta”.
Subito dopo l’approvazione del subemendamento di giunta la discussione è ripresa sui 250 ordini del giorno presentati dai gruppi di opposizione, di cui soltanto 9 giudicati dal presidente del consiglio “atti di indirizzo alla giunta” e dunque da discutere prima della votazione finale sulla proposta di legge ai sensi dell’articolo 69 del regolamento del Consiglio regionale. Anche su questo si è registrato il dissenso dell’opposizione: il consigliere Rossodivita ha annunciato “una denuncia penale per abuso di ufficio nei confronti dei responsabili di questa decisione”. Il presidente Abbruzzese ha ribadito la legittimità della sua scelta. Infine, poco prima dell’una del mattino, la votazione finale.
La scheda: le modifiche più rilevanti al piano casa
27/07/12 -
- Viene rafforzato il ruolo del ministero dei Beni culturali nella procedura stabilita per superare contrasti circa l’effettiva esistenza di beni sottoposti a vincolo paesaggistico, rispetto alle perimetrazioni contenute nel Ptpr.
- Vengono chiariti la data di entrata in vigore della legge (28 agosto 2008) e il termine di applicazione (31 gennaio 2015).
- Viene eliminata la parte relativa alle concessioni in sanatoria ottenute tramite silenzio-assenso.
- Viene specificata la necessità del nulla osta preventivo dell’ente gestore nel caso di interventi che ricadono in aree protette.
- Viene specificato che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio.
- Viene eliminata la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle aree naturali protette.
- Vengono precisate le norme sulle opere di urbanizzazione secondaria e sul rispetto degli standard urbanistici.
- Viene previsto un regolamento redatto dalla giunta per disciplinare l’housing sociale.
- Viene reso meno oneroso il passaggio alla proprietà piena per i soci delle cooperative assegnatari di alloggi costruiti in diritto di superficie.
- Viene introdotta la possibilità di chiedere una nuova localizzazione dell’intervento per le cooperative a cui i comuni non hanno assegnato le aree su cui edificare nuove “167″.
- Viene introdotta la possibilità per gli enti religiosi di finanziare la realizzazione di edifici di culto attraverso la costruzione di strutture residenziali, commerciali, direzionali, turistiche o per servizi, per una volumetria pari a quella delle opere religiose fino a un massimo di 3mila metri quadrati, su terreni di proprietà dell’ente stesso.
- Viene modificata la norma sulle modalità di assegnazione delle case popolari, limitatamente a roma capitale, in maniera da favorire l’esaurimento delle vecchie graduatorie anche in presenza di nuovi bandi.
- Viene precisato che, per quanto riguarda i comuni costieri, le aree liberate dai programmi di demolizione e ricostruzione sono destinate alla fruizione pubblica del litorale.
- Vengono chiarite le norme che regolano gli interventi su edifici destinati a servizi socio-assistenziali.
- Vengono modificate le norme sui cambi di destinazione d’uso che saranno possibili non solo sull’intero edificio, ma anche per parti di esso, sono esclusi teatri e cinema.
- Vengono inseriti anche gli “articoli 11″ fra le aree in cui è possibile applicare il piano casa, ma in questo caso non è possibile la cosiddetta “monetizzazione” degli standard urbanistici.