Palmieri, Il Messaggero: Operazione Dia ‘Ndrangheta, maxi sequestro di beni.

Roma – 31 gennaio 2013.

Tre arresti, sei persone sotto inchiesta, beni per venti milioni di euro sotto sequestro. Una nuova operazione della Dia conferma le infiltrazioni a Roma dei clan calabresi della ‘ndrangheta. Tra i locali acquistati dagli emissari dell’organizzazione un bar vicino San Pietro, un ristorante a Castel Sant’Angelo e un caffè davanti alla sede del Governo a Palazzo Chigi.

LA CONQUISTA

Quanto sono estesi gli interessi della ‘ndrangheta a Roma? Altri tre arresti, sei persone indagate e il sequestro di beni per venti milioni di euro dicono che stiamo intravedendo a malapena la punta di un iceberg. Un’operazione rivelata ieri dalla Dia (Direzione investigativa antimafia) conferma che i clan calabresi stanno investendo montagne di denaro sulla «ruota» della capitale: bar vicini al Vaticano, ristoranti nella zona di Castel Sant’Angelo, decine di negozi in Centro e in periferia, appartamenti a Boccea e a Torrevecchia. Si chiama riciclaggio, somiglia a una conquista. L’inchiesta, secondo gli stessi investigatori, «dimostra le evidenti infiltrazioni della ‘ndrangheta nella capitale». Se ne parla da anni. Ma ora i nomi, i cognomi, gli atti di compravendita, i negozi che passano di mano vorticosamente dicono cosa si muove dietro la apparente tranquillità di una città da cartolina. I provvedimenti riguardano tre calabresi, tutti legati al clan del Gallico, trapiantati da tempo a Roma. Carmine Saccà, 46 anni, è stato preso nei giorni corsi in Calabria. Francesco Frisina, 57, ha ricevuto la comunicazione in carcere perché era già dentro per altri reati. Un loro complice è ricercato. L’accusa è di aver riciclato, attraverso gli investimenti a Roma, milioni di euro accumulati dall’organizzazione con l’atti vita criminale.

LE REAZIONI

«La mobilitazione delle istituzioni e della società rappresenta un grande argine per respingere ogni attacco della criminalità organizzata alla nostra città». Il sindaco Alemanno, commentando l’operazione contro la presenza della ‘ndrangheta a Roma, parla di «grandissimo successo» della Direzione Antimafia e ricorda che «le infiltrazioni sono persistenti poiché risalgono ai anni del Giubileo del Duemila

Gli sforzi, sostiene Pino Palmieri, vicepresidente della Commissione Sicurezza della Regione, della Lista Storace, «rischiano, fortemente, di risultare vani. E questo perché molte volte gli immobili sottratti alle varie cosche e affidati all’Agenzia per i beni confiscati, sono materia di appetito da parte di certi politici che vorrebbero destinarli a personaggi a loro vicini».