Candidati lista Storace: “Annullare elezioni” Polemica sul simbolo di ‘Lega centro’
Antonio Paris, Pino Palmieri, Angelo Miele, Luigi Abate, Alessandro Casciani e Andrea Napoleoni denunciano: “E’ stato cambiato il simbolo a pochi giorni dalle elezioni generando confusione nell’informazione all’elettore”. E annunciano ricorso al Tar
I candidati della Lista Storace sono pronti a bloccare le elezioni del Lazio, gridando ai brogli e percorrendo le vie legali del ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della competizione elettorale e la sospensione della proclamazione di Nicola Zingaretti a governatore, una causa al tribunale civile per danni e dal fronte penale presenteranno una denuncia per truffa aggravata. Motivo: la lista collegata alla candidatura di Francesco Storace a presidente della regione Lazio “Lega Centro” che, secondo quanto denunciato dagli esponenti della Lista Storace Presidente, Antonio Paris, Pino Palmieri, Angelo Miele, Luigi Abate, Alessandro Casciani e Andrea Napoleoni, “ha cambiato simbolo a pochi giorni dalle elezioni generando quindi confusione nell’informazione all’elettore”.
IL CAMBIO DI SIMBOLO - Inizialmente, infatti, il simbolo che avrebbe dovuto rappresentare Lega Centro “era assolutamente innocuo”, sfondo verde e scritta bianca senza nessun riferimento a Storace. Questa versione è comparsa anche sul fax simile della scheda elettorale che i candidati hanno ricevuto il 13 febbraio. Il giorno delle elezioni, però, il simbolo di Lega Centro cambia, presentandosi con sfondo bianco, la scritta diventa più piccola e non centrale, e il nome di Storace risulta in primo piano in blu. In più, sempre secondo quanto affermano i candidati nel corso di un incontro con la stampa incentrato sul tema, capolista di Lega Centro è “un truffatore di professione condannato dal Tribunale di Torino, e in passato è stato anche sospeso dai diritti elettorali e dai pubblici uffici per cinque anni”. Altri nomi in lista, tuonano gli esponenti della lista Storace presidente, “improbabili vecchietti e vecchiette, e nessuno nato a Roma”.
LA POLEMICA - “Questo cambio, repentino – hanno spiegato – ha generato molta confusione per chi è andato a votare. Perchè tra preferenza e simbolo, vince sempre il simbolo”. La lista “civetta” ha conquistato circa 33mila voti, mentre “Lista Storace Presidente”, quasi 27mila. “Non c’è stata nessuna campagna elettorale da parte loro – proseguono ancora – comunque andremo avanti per le vie legali, chiederemo spiegazioni, perché se le prove che abbiamo verranno confermate anche dagli atti a cui ancora non abbiamo potuto accedere, queste elezioni sarebbero state falsate, si tratterebbe di una competizione falsata e inciuciata e noi non ci stiamo, perchè siamo stati danneggiati”. Qualche mal di pancia, gli esponenti l’hanno mostrato anche nei confronti del loro candidato a governatore, “Storace è stato invitato questa mattina ma non si è presentato”. “Chi doveva controllare gli apparentamenti? Chi i simboli?”: diverse le domande che a mezza bocca trapelano tra i presenti e resta aperta la porta del dubbio che non ci sia stato un “volontario cambio di simbolo proprio per danneggiare la Lista Storace Presidente”, denunciano infine.